(Ultimo aggiornamento: 13/01/2025)
Qualche anno fa, di questi tempi, partivo per i miei 40 giorni di volontariato in Uganda. Un viaggio umanitario un po’ folle e all’avventura che mi ha portato a scoprire più in profondità quell’Africa che avevo già brevemente visitato. Il Mozambico era stato un lento e rilassante soggiorno a Pemba con un’unica road trip tutta al femminile verso l’Isola di Mozambico. La mia prima volta in Africa, invece, era stata in Tanzania, tra turismo sportivo e volontariato con Compassion Italia.
Oggi, invece, vi parlo racconto di uno dei due progetti per i quali ho fatto volontariato a Masindi, in Uganda occidentale: l’ONG Schines Children’s Foundation.
Volontariato a Masindi: Shines Children’s Foundation
Denis è il fondatore e direttore dell’ONG Shines Children’s Foundation. L’associazione (che da ora in poi chiameremo SCF, per semplificare!) si occupa principalmente di bambini, giovani e donne, lavorando sia con loro direttamente che nelle comunità. Gli ambiti i intervento sono tantissimi, cercando di includere tutte le necessità delle famiglie della zona.

La scuola
Il progetto che ho conosciuto meglio è la scuola. Nel 2019 includeva due classi di scuola dell’infanzia e tre classi i scuola primaria. C’erano lavori di ampliamento della struttura, per poter ospitare più classi e più bambini. E ad oggi, sono state completate altre due classi primarie.
Prima che questa scuola fosse aperta, quella più vicina era parecchio lontana. Anche se l’Uganda riconosce l’educazione un diritto e offre 7 anni di scuola primaria gratuitamente, i bambini qui non imparavano nè a leggere nè a scrivere. Quando SCF ha aperto, non è stato facile convincere le famiglie, e i bambini stessi, a partecipare alle classi. C’era un po’ questa mentalità che “tanto ormai ho 9 anni, che senso ha cominciare adesso a studiare?”, specialmente tra i maschi. Le classi elementari, infatti, erano prevalentemente femminili (una media di un maschietto ogni 3-5 femminucce), e l’età piuttosto mista (i bimbi della “mia” seconda elementare avevano dai 7 ai 10 anni).
La scuola è privata, per poter garantire buoni insegnanti e una certa libertà di azione. Ma SCF chiede ai genitori solamente una piccolissima partecipazione finanziaria, lasciando alle donazioni e all’associazione stessa la quota di iscrizione. E questa quota, oltre alle lezioni, include colazione, pranzo e un conto aperto in ospedale per qualsiasi necessità del bambino. Tanto per darvi un’idea di cosa stiamo parlando, fate conto che se gli insegnanti hanno uno stipendio di circa 100$ al mese, la quota di iscrizione a scuola si aggira sui 5-6$. Inoltre, ai genitori che non possono pagare una rata, viene data l’artenativa di svolgere servizi per la scuola. Per esempio, l’associazione ha un campo con mais, fagioli e qualche altra pianta locale dal nome difficle. I genitori possono aiutare a lavorare il campo che, in definitiva, fornisce parte dei pasto dei bambini all’ora di pranzo. Nel 2019 la cucina della scuola non era ancora terminata e le cuoche si arrangiavano con una sorta di cucina portatile. Le donne ugandesi fanno magie con quelle stufette!

Microcredito e programmi finanziari
SCF organizza un programma di alfabetizzazione finanziaria per genitori in difficoltà, che insegna fondamentalmente a risparmiare. All’interno dello stesso, esiste un sistema di micro-credito tra gli stessi partecipanti. Più o meno funziona così: tutti risparmiano ogni settimana un tot, che si aggira mediamente intorno a uno o due dollari per persona. Se questo mese voglio comprare delle galline così da vendere le uova al mercato, chiedo un prestito. Nelle settimane successive, piano piano, lo restituisco. Ho partecipato ad un paio di queste riunioni e ho chiesto per che cosa le persone avevano chiesto un prestito. C’è chi ha comprato una capretta, l’ha fatta accoppiare e ha rivenduto i capretti, chi ha fatto dei lavori di manutenzione in casa e chi ha pagato le tasse scolastiche ai figli.
Pozzi e acqua potabile
Ancora oggi l’accesso all’acqua è spesso un grosso problema per le famiglie africane. Avere l’acqua corrente in casa non è per niente dato per scontato. E anche chi ce l’ha, comunque, dovrebbe bollirla o filtrarla perché non è potabile. Dico “dovrebbe” perché il fatto di aver sentito dire che l’acqua non è potabile, non sempre è stimolo sufficiente per far agire le persone in quella direzione. Ho visto persone bene “acqua” di un colore decisamente poco raccomandabile!
Un aneddoto da un altro progetto, sempre in Uganda, dove ho fatto volontariato: nella casa della famiglia che ci ospitava abbiamo portato un filtro d’acqua, di quelli che si comprano in negozi di camping e hiking, per intenderci. Abbiamo mostrato alle donne della famiglia come utilizzarlo e abbiamo fatto una prova con il loro primo litro di acqua del lavandino di casa. Mentre la caraffa si riempiva, le due donne ridevano quasi isteriche. Una si è messa dalla parte opposta del vetro e guardando l’altra attraverso l’acqua ha esclamato “ guarda com’è trasparente! Ti vedo!”
Qualche anno fa, SCF ha costruito due pozzi con filtro non lontani dalla scuola. L’acqua esce trasparente.

Progetti per giovani e adolescenti
Una delle categorie da sempre più a rischio sono gli adolescenti. In una scuola superiore di Masindi, SCF ha organizzato nel 2019 un bel progetto per le ragazzine. In collaborazione con i Corpi Civili di Pace, insegnavano educazione sessuale, diritti delle donne e igiene personale. Nel 2020, un corso simile è stato svolto da Denis e gli insegnanti della scuola di CSF (chiusa ai bambini per la pandemia) per le ragazze della zona.
Volontariato in Uganda con Shines Children’s Foundation
Denis è in costante ricerca di volontari sia a breve e a lungo lungo termine che aiutino lui e l’associazione a funzionare e crescere. Quando l’anno scorso sono arrivata in Uganda, un gruppo di polacchi aveva appena terminato di costruire il coloratissimo parco giochi della scuola e installato una cisterna per l’acqua piovana. Da più di un anno, inoltre, una ragazza americana coordinava il progetto di formazione per le adolescenti del quale vi ho parlato prima.
Denis si appoggia a tantissimi siti di volontariato e non, e sul sito web dell’ONG c’è una pagina per proporsi. Io l’ho incontrato su Workaway, che non è proprio un sito per volontariato. Vale tutto, suppongo, quando si cerca aiuto!

Come aiutare?
A Denis e la sua associazione serve davvero di tutto. Qualsiasi sia il vostro talento, Denis saprà come investirlo. Come ho raccontato più volte, per fare volontariato serve tempo e voglia di fare più che particolari doti e requisiti.
Nelle due settimane a Masindi io e chi mi accompagnava abbiamo aggiornato e sistemato il sito web, scattato centinaia di foto e montato video, supportato l’insegnante di inglese di una seconda elementare e corretto decine di compiti. Ma abbiamo anche cercato di insegnare un po’ di management di tempo e risorse che da quelle parti manca proprio.
Tempo libero a Masindi
Masindi è una cittadina di provincia che si sviluppa attorno alla strada principale che l’attraversa, una delle poche asfaltate. Non è sicuramente l’epicentro del turimo in Uganda ma, se in zona, vale la pena fermarsi perché molto tranquilla. Inoltre è piuttosto sicura e ci si sente osservati, in quanto bianchi, meno che in altre zone del paese. C’è un mercato, negozietti decisamente locali, ristorantini tipici e un paio di banche. Ci sono anche alcuni hotel piuttosto belli (che da queste parti vuol dire che hanno acqua calda e accesso ad internet), perché Masindi è zona di passaggio per i turisti diretti alle Cascate Murchison. l Murchison Falls National Park è il fiore all’occhiello di questa regione. Si sviluppa su entrambe le sponde del Nilo Bianco, offrendo la possibilità di safari sia in macchina che in barca. Si possono visitare le cascate e praticare hiking, ma anche birdwatching, pesca e rafting.

Dove dormire e mangiare
Denis mi ha ospitato in casa sua, offrendomi una stanza con zanzariera e accesso all’acqua. La moglie è una cuoca incredibile e la suocera, che è stata con noi per una settimana, è una forza della natura. I due figli sono piccolini e, in quanto tali, fanno un gran casino. Ma sono anche adorabili. In quel periodo c’era anche la sorella, adolescente, che andava a scuola in zona e preferiva vivere più vicino alla scuola per non dover viaggiare troppi chilometri ogni giorno. Una casa affollata, volendo. Ma una bella casa, sicura, con acqua, buon cibo e tanta compagnia!
Non sempre Denis riesce ad ospitare i volontari. Dipende dal momento e da quanti sono. Per esempio il gruppo di polacchi che ha lavorato alla scuola prima del mio arrivo erano decisamente troppi per la casa! Denis li ha sistemati in un alberghetto, ma ogni pasto era comunque consumato a casa sua, con le due fantastiche cuoche, la moglie e la suocera, impegnate a cucinare per una dozzina di persone!
A Masindi ci sono alcuni ristorantini e hotel con cucina dove potete provare qualcosa di diverso. La cucina ugandese è ottima! Se volete sapere di più sulla città, vi rimando ad un articolo di informazioni e turismo a Masindi.
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Valeria
Mi piace sempre leggere il tuo blog, perché, come te, mi piace unire la scoperta di un Paese con attività di volontariato. Anche io sono stata in Uganda, ma nella zona vicina a Kabale, in una scuola.
Vado a leggermi però anche i post sul Mozambico, perché voglio tornarci
The Lady
Me la ricordo bene la tua scuola in Uganda! Me ne hai parlato qualche tempo fa e condivido in pieno le tue parole 🙂
Alessia
Il volontariato in Africa è un’esperienza che mi sono ripromessa di fare prima o poi nella mia vita. Apprezzo tantissimo l’amore che Denis mette per aiutare queste persone e questi bambini. Andrò a dare un’occhiata al suo sito.
The Lady
Danis è fantastico. Ha davvero una grande passione! In Africa, come nel resto del mondo, puoi scegliere di fare volontariato nell’ambito che più ti interessa, c’è davvero l’imbarazzo della scelta! E’ sempre un’esperienza che ti arricchisce tanto 🙂
Michela
Wow che bella esperienza deve essere stata. Conoscere una nuova cultura e insegnare ai bambini deve essere stato incredibile! BRAVISSIMA
The Lady
Grazie! E’ stato molto interessante davvero. Mi sono divertita un sacco e ho scoperto un paese davvero interessante!
Flavia
Bellissima l’esperienza del volontariato! MI piacerebbe provarla in India per le ragazzine che vengono vendute nei bordelli. Però sono aperta ad ogni prospettiva! 🙂
The Lady
Ci sono tantissimi progetti in giro per il mondo e sono tutti spunti validissimi! L’India non l’ho mai visitata. Potrebbe essere una prossima meta per affiancare tempo di volontariato al turismo!
paola
Bellissima esperienza. Amo l’Africa e sono sempre grata e ammiro profondamente chi prende la decisione di trascorrere vacanze o periodo di vita per fare del volontariato. Spero che mia figlia (ora adolescente) possa prendere questa decisione e arricchirsi donando il tempo agli altri.
The Lady
Fare volontariato diventa una sorta di droga, col tempo! 😉 Una volta che si prova quanto sia interessante, divertente e importante, semplicemente non si smette più! 😀 Potreste fare un viaggio di volontariato insieme. Sarebbe un’occasione incredibile per una famiglia!!! 😉