Volontariato e volonturismo: business o passione?

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(Ultimo update: 15/7/2023)

Le mie esperienze di volontariato sono sempre passate attraverso organizzazioni che conoscevo personalmente o via amici. ONG, ONLUS, missionari o anche semplici gruppi di persone che avevano la mia fiducia.

Nel 2019, però, ho organizzato un viaggio di volontariato un po’ diverso dai precedenti. La parte più difficile è stata quella di trovare un progetto che trattasse seriamente e onestamente il volontariato. Non voglio dire che i progetti di per sé non fossero seri. Ma molti, troppi, considerano i volontari come un business. E questo business svolto a spese dei volontari e, spesso, anche a quello dei singoli progetti, ha anche un nome, si chiama “volonturismo“.

Un volontario e un tecnico dell'associazione tinteggiano la facciata di un laboratorio
I lavori di semplice manovalanza sono spesso i più richiesti dalle associazioni di volontariato

Volontariato o volonturismo?

Il volonturismo, volontariato-turismo, viene definito come un recente trend, uno stile di viaggio, solitamente internazionale, dove “fare del bene” è parte integrante dell’esperienza. Si applica a molti campi: dalla salvaguardia ambientale all’archeologia, dalla cura degli animali all’ambito sociale.
Il volontario parte bello carico di buone intenzioni, paga, lavora, partecipa ad alcune attività locali più o meno preorganizzate e torna a casa soddisfatto di aver dato una mano e magari anche un po’ scioccato per alcune situazioni che ha vissuto.

Cosa c’è di male? In teoria niente. Il problema sta nel fatto che il volontariato è stato trasformato in una forma di vacanza sulla quale alcune agenzie e organizzazioni speculano abbondantemente. E’ diventato una macchina per fare soldi, soprattutto quando il volontario viene appositamente esposto a situazioni estreme for forzarlo psicologicamente a donare di più o fare pubblicità al progetto. Un classico racconto di questi volontari, infatti, è la visita ad orfanotrofi o centri infantili con bimbi denutriti, mezzi nudi e tristi, con le mosche che gli girano attorno e il moccio al naso.

Classe sovraffollata di una scuola nel nord della Tanzania: il volontariato guarda al cambiamento, il volonturismo alla raccolta finanziaria.
Classe elementare di età mista

Ora non fraintendermi, vedere certe situazioni fa solamente bene a noi occidentali che abbiamo vinto la lotteria della nascita!
Ma un’organizzazione seria ti fa vedere la trasformazione oltre che il bisogno. Ti fa vedere la scuola che insegna a tutto il villaggio portando opportunità ai ragazzi, il programma che offre pasti a famiglie intere, bambini vestiti bene per il giorno della festa, la mamma che ha la bancarella di uova al mercato grazie alle galline che ha ricevuto in dono. Ti fa vedere il com’è adesso in confronto al com’era prima, il potenziale futuro in confronto al come sarebbe stato senza l’intervento per il quale il volontario sta lavorando. Tutto questo anche per dimostrare in maniera pratica dove vengono spesi i soldi a loro donati.

Considerando le cifre che queste agenzie chiedono ai partecipanti, viene da chiedersi: “Ma con tutto quello che ti ho dato per una settimana di soggiorno, davvero non riuscite a comprare due vestiti puliti da far indossare a questi bambini?”.

Un gruppo di bambini filippini fa i compiti a scuola
Bambini impegnati a fare i compiti in un doposcuola gratuito

Pagare per lavorare

Personalmente mi è stato difficile trovare un progetto per volontari sul campo che non mi chiedesse soldi o mi chiedesse cifre proporzionate alle spese quotidiane locali.

Basta una breve ricerca su google per trovare decine di agenzie specializzate a mettere in contatto i progetti con i volontari. Quelle che lavorano con i volontari dell’America del Nord sono le più care. Mi sono stati chiesti anche 500$ a settimana per vitto e alloggio; con visto, assicurazione e volo aereo comunque a mie spese. Tanto per farci due conti: con i miei 500$ a settimana, in certi stati africani, ci sopravvive tranquillamente una famiglia di 5 persone per un mese intero.

E di questa cifra, dopo le famigerate “spese di gestione” quanto arriverà effettivamente al progetto col quale vorrei collaborare? Mistero.

Bambini all'uscita da scuola giocano con le bolle di sapone portate da alcuni volontari
Bambini all’uscita da scuola sono sorpresi da un gruppo di volontari con le bolle di sapone. La Gioia.

Fare volontariato internazionale è solo per ricchi?

Con questo volonturismo dilagante, l’impressione è che fare volontariato internazionale sia un’attività solo per gente ricca. E non è vero! Chiaro che un volo intercontinentale non è proprio a buon prezzo. Ma se possiamo permetterci una vacanza in Thailandia, dovremmo anche poterci permettere di andare in Thailandia come volontari. Anzi, dovrebbe costare parecchio meno!

Il volontario ben intenzionato, qui, è la vittima della situazione. E spesso non se ne rende nemmeno conto.

Un progetto serio non ti chiede soldi per lavorare gratis. Sono perfettamente coscienti che già ti devi pagare il volo, l’assicurazione, il visto e probabilmente altra ancora. Inoltre, spesso i volontari arrivano con donazioni, in regali o monetari, per il centro che li accoglie. Le organizzazioni dovrebbero chiederti un rimborso spese, il giusto per fare la spesa anche per te o per venirti a prendere in aeroporto a 5 ore di distanza su strada sterrata. Ma c’è davvero obisogno di spillargli centinaia di dollari a settimana?
Ricordiamoci che i volontari non sono in vacanza a grattarsi la pancia sulla spiaggia, ma spesso lavorano tutto il giorno. Magari non sono lavoratori specializzati, ma sono spesso aperti a fare pressochè qualsiasi cosa gli venga richiesto. Se voltete qualche esempio, vi rimando a leggere cosa si può fare durante un viaggio di volontariato.

Un gruppetto di studenti mostra le nuove uniforme sportive scolastiche offerte dai volontari
Studenti mostrano le nuove uniforme sportive offerte dai volontari

Come trovare un progetto che accetti volontari e non volonturisti?

Prima di tutto devi sapere in che campo vuoi lavorare. Un volontario può fare un po’ di tutto e non è necesaria nessuna specifica preparazione professionale. Se invece sei un professionista, potresti anche guardare alle opportunità come cooperante. Se non sai la differenza tra volontariato e cooperazione, probabilmente non sei (ancora!) un cooperante, e rimaniamo a parlare di volontariato.

Conoscere un progetto personalmente è sempre la via più sicura. Fare volontariato locale, per esempio, apre le porte a contatti sul campo e a conoscenze utili per partire (in sicurezza!). In alternativa, le chiese, gli ospedali e le associazioni che lavorano nel sociale, spesso sostengono organizzazioni o progetti internazionali. Chiedi informazioni e vedi se accettano volontari, oltre che donazioni.

Se ti affidi ad un’agenzia, invece, domanda in cosa venga impegnata la quota che ti chiedono. Quanto va effettivamente a finire nelle tasche del progetto e quanto invece svanisce durante l’organizzazione? Assicurati di essere d’accordo con quella percentuale, onde evitare di rovinarti il periodo di volontariato scoprendo che è solo il 3% di quello che hai pagato!

Se sei a corto di idee, scrivimi pure. Ho due o tre contatti assolutamente fidati che sono ben felice di condividere!

Storie di volontariato dove il volunturismo non è ancora arrivato: Una ragazza mostra ai volontari come usare un telaio: una delle attività che ha imparato grazie al progetto che frequenta nel suo quartiere
Una ragazza mostra ai volontari come usare un telaio, una delle attività che ha imparato grazie al progetto che frequenta nel suo quartiere

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Immagine Pinterest. Un furgoncino di volontari è circondato da una scolaresca nei sobborghi di Arusha in Tanzania. Le differenze tra volontariato e volunturismo

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16 risposte

  1. Lucy

    Scrivo dall’Australia dove si discute molto di volontourism, ma questo è il primo post ben fatto che leggo in italiano, grazie per averne parlato! La cupidigia umana è davvero una piaga, si specula su qualunque cosa. Complimenti per la tua scelta e buon viaggio! 🙂

    • The Lady

      In Italia è un aspetto ancora un po’ sconosciuto, forse perchè ci sono meno agenzie che gestiscono i volontari e, partendo senza troppi intermediari, ci sono meno rischi di sparpagliare inutilmente soldi. O forse perchè ci sono meno volontari in partenza…? 🙂 E grazie del “post ben fatto”! 😉

  2. Ilaria Fenato

    Non ne sapevo nulla di questo fenomeno e mi sembra tremendo nei confronti della povera gente perché se i volontari vengono messi in questa situazione, molto probabilmente saranno sempre meno a partire. Hai fatto benissimo a parlarne e spiegare affinché si scelga con cura l’agenzia a cui affidarsi! ?
    Non ho mai fatto un’esperienza del genere, credo mi piacerebbe!

    • The Lady

      Il numero di volontari internazionali, già esiguo, potrebbe diminuire e soprattutto non potrà mai crescere! Non ci sono tantissime persone che desiderano partire, mentre il bisogno è enorme ovunque, indipendentemente dal campo in cui si voglia applicare il volontariato. Se questi viaggi fossero più approcciabili, diventerebbero un’opzione per molta più gente!

  3. Simona

    Hai toccato un tema davvero interessante. Io stessa non avevo mai colto quanto la parola volontariato venisse usata anche in circostanze non corrette. Sono felice di aver imparato molto di più su questo argomento e spero che possa essere utile a molti per capire la direzione giusta da seguire!

    • The Lady

      Grazie di aver letto! Prlare di quello che mi appassione facendo scoprire qualcosa di nuovo anche ad una sola persona mi riempie davvero di gioia! 😀

  4. Elisa

    Non ho mai fatto volontariato quindi non ho esperienza diretta però penso sia sempre più difficile trovare progetti seri e gente che non cerca di guadagnarci. Il problema è che va a discapito sia del volontario che della gente che ha effettivamente bisogno.

    • The Lady

      Sono sicura che ci siano tantissimi progetti assolutamente seri, il problema è imparare a conoscerli a sufficienza per potersi fidare veramente. E inoltre, come in ogni buona famiglia, basta una singola persona disonesta nella posizione sbagliata per rovinare la reputazione anche della migliore associazione!

  5. Paola

    Condivido in pieno tutto quello che hai detto. Qualche anno fa mi sarebbe piaciuto fare un’esperienza di volontariato, ma le proposte che avevo trovato erano tutte a pagamento per poi fare lavori di bassa manovalanza per cui avevo rinunciato all’idea. Per chi si affaccia alla realtà del volontariato senza avere contatti diretti è molto difficile capire se si tratta di un progetto serio o di speculazione.

    • The Lady

      Assolutamente! Tutti i miei viaggi precedenti sono stati con un’associazione che conosco bene e con la quale collaboro da anni. Ma questa volta che volevo provare una cosa diversa, ci ho messo MESI per trovare qualcosa che mi piacesse e che mi desse sufficiente fiducia! Un lavoro a tempo pieno! 😀

  6. Monica

    Condivido quello che hai detto. Io non ho esperienza diretta ma mio padre, dopo essere andato in pensione, ha passato diversi mesi proprio in Uganda come volontario e ha visto situazioni molto differenti tra loro. Aspetto i tuoi racconti!

    • The Lady

      Proprio in Uganda?? Magari ha qualche buona dritta da darmi! 😀 😀

  7. Laura

    Un articolo davvero diverso dal solito e che parla di una realtà che ancora non conoscevo, ho avuto modo di fare volontariato contro la mafia con l’associazione Libera e devo dire lo consiglio vivamente, veramente istruttivo e certamente ad un prezzo quasi irrisorio. Conta conoscere appieno i posti e la storia dietro i beni confiscati alla mafia

    • The Lady

      Interessantissimo! Mi piacerebbe saperne di più, mi sa che ti mando una mail in questi giorni 😉

  8. Anna Carnessale

    Buongiorno! Mi presento sono Anna ,Italiana, e vivo sull’isola di Cipro, sono gia stata diverse volte in africa ma nella parte ovest dove per intenderci si parla francese. (Senegal, Togo ,Guinea Bissau e Cote d’Ivoire,) parlo e scrivo bene il francese e lo spagnolo e anche inglese .Trovo che i suoi articoli sono esaustivi e sinceri ed per questo che le scrivo chiedendole se potesse darmi dei consigli a proposito di una associazione che non chieda troppo denaro in Uganda! Come posso districarmi tra le mille proposte? MI può suggerire come e dove trovare persone più sincere e affidabili?Mi piacerebbe molto lavorare con i bambini io sono anche una contadina, perché essendo vegetariana coltivo i vegetali nel mio orto e ho tanti alberi da frutta,inoltre faccio qualsiasi lavoro di ristrutturazione e cucino molto bene sono specializzata nella pizza al forno e pane di ogni genere. La ringrazio per la sua attenzione spero in una sua risposta!
    Anna C.

    • The Lady

      Buongiorno Anna. Scegliere il posto giusto può non essere facile. Ci vogliono un po’ di sicurezze e garanzie, certamente, però io trovo scorretto chi chiede a chi sta già offrendo lavoro gratuito un sacco di soldi, che finiscono più a finanziare un’associazione che non alle effettive spese del volontario (alloggio, assicurazione, spostamenti….). Posso sicuramente suggerire una delle due associazioni per le quali ho lavorato io in Uganda, ne ho parlato qui, ma sicuramente dipende dall’interesse specifico. Le scrivo in privato con più dettagli 🙂

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