Le tombe e i templi di Luxor sono a mio parere le cose più belle da visitare in Egitto. Nemmeno le famosissime piramidi di Giza reggono il confronto con la bellezza di questi monumenti nel sud del paese e lo stupore che suscitano nel visitarli. I geroglifici con ancora i loro colori originali che ricoprono ogni muro, porta e colonna rendono i monumenti di Luxor una festa per gli occhi dei turisti, vedere tutta questa ricchezza di dettagli dal vivo è qualcosa di magico. Sono affascinanti oltre ogni immaginazione: se viaggiate in Egitto, non potete perdeteveli!
Luxor: l’antica capitale Tebe
Luxor è stata la capitale dell’Egitto del sud durante il Nuovo Regno, ovvero intorno al XVI – XI secolo AC. Era chiamata Tebe ed era la città del dio Amon (successivamente anche chiamato Amun-Ra), la principale divinità dell’antico Egitto.
Luxor si divide in East Bank e West Bank, rispettivamente la sponda est e ovest del Nilo. La prima è la città vera e propria, con la maggior parte degli hotel, i ristoranti, il caos, i negozi e il traffico. West Bank, nell’antichità, era la terra riservata ai morti, la necropoli con tombe e templi mortuari. Qui oggi la vita scorre molto più tranquillamente che sulla sponda opposta, sembra un po’ un paesino. Quasi tutti i monumenti più interessanti sono proprio a West Bank.
L’UNESCO ha dichiarato l’antica Tebe patrimonio dell’umanità, includendo i templi di Luxor e Karnak, ed entrambe le necropoli della Valle dei Re e la Valle delle Regine.
Cosa vedere a Luxor
Un tour standard vi porta a visitare Luxor in un giorno solo, o due mezze giornate. Io vi suggerisco caldamente di risparmiare su altre cose, e riservare almeno due o tre giorni per questa zona perché è di una bellezza incredibile e ne vale assolutamente la spesa!
Un classico tour di Luxor di un giorno include:
A parte i Colossi, che ritengo una inutile perdita di tempo e vi spiegherò più avanti il perché, le altre 4 attrazioni di Luxor sono certamente da vedere. Io però suggerisco di rimanere in zona almeno un altro giorno e mezzo. I must da non perdere, tutti sulla West Bank, sono:
Per riempire una mezza giornata che vi potrebbe avanzare, potreste aggiungere anche:
Molte di questi monumenti meritano un egittologo che vi spieghi i dettagli di quello che state vedendo. Vi rimando a un altro post per consigli vari su come preparare un viaggio nel sud dell’Egitto, che include alcune suggerimenti sulle guide turistiche.
In ogni caso, se vi piace il fai-fa-te o volete (e dovreste!) un’infarinatura di quello che andrete a visitare a Luxor, vi suggerisco la guida Lonely Planet. La versione italiana non è recentissima, ma a parte i prezzi, non è che l’antico Egitto sia cmabiato molto degli ultimi decenni!
Vediamo rapidamente una per uno le attrazioni principali di Luxor, nell’ordine in cui ve li ho citati in precedenza, per darvi un’idea di cosa aspettarvi.
Cosa visitare sulla East Bank di Luxor
Il Tempio di Karnak
Gioia architettonica, archeologica e storica, il tempio di Karnak è in assoluto il tempio più bello che ho visto in Egitto. E’ dedicato al dio Amun-Ra e si trova 3 km a nord da quello di Luxor. Tra i due correva una strada cerimoniale adornata da due file parallele di sfingi. Ne sono rimaste solo qualche decina di esemplari che ora sono in bella vista all’entrata di entrambi i templi.
Il tempio Karnak è stato costruito in diversi secoli. Il primissimo santuario risale a quasi 4000 anni fa. Da quel momento e per i successivi 1500 anni, ogni faraone ha aggiunto o ridecorato qualche struttura. L’attuale tempio è davvero enorme e potete perderci diverse ore per visitarlo tutto.
La Grande Sala Ipostila (una stanza coperta sostenuta da colonne) è decisamente la parte più spettacolare. E’ uno spazio con 134 colonne a forma di fiore di papiro, alte da 24 a 26 metri e con un diametro di più di 10. Sono davvero impressionanti, decorate con geroglifici e scene sacre, che mantengono spesso ancora oggi i colori originali. Quasi tutte le colonne resistono, con qualche restauro, ai 3500 anni di forza di gravitá. Il tetto, invece, è quasi completamente crollato.
Dei quattro presenti nel tempio, l’obelisco di Hatshepsut, la regina faraone, vinceva il titolo per il più alto d’Egitto. La sovrana si fece scavare e trasportare da Aswan un monolito di granito rosa di quasi 30 metri. La punta era coperta di una lega di oro e argento e si poteva vedere da molto lontano.
Tra le tantissime altre cose assolutamente da vedere nel Tempio di Karnak, c’è un curioso muro con registrate le offerte raccolte nei territori attorno a Luxor in onore del dio Amun-Ra.
Il Tempio di Luxor
Questo tempio si trova nel bel mezzo della cittá ed è aperto fino a tarda sera. E’ ben illuminato e visitarlo con le luci artificiali è piuttosto interessante. La strada con le sfingi, che un tempo arrivava fino al Tempio di Karkak, è particolarmente affascinante. Il lato negativo di una visita serale, è la folla. Infatti quasi tutti i tour, specialmente quelli di un giorno solo, portano i turisti a visitare il Tempio di Luxor proprio in queste ore. Forse esplorarlo di giorno non è una brutta idea.
INell’antico Egitto, il tempio prendeva vita soprattutto durante l’annuale festa di Opet, quando le statue degli dei Amun, Mut e Khonsu venivano portati da Karnak a Luxor sulla via delle sfingi. Questo tempio, infatti, ha santuari dedicati a diverse divinità, ma era principalmente usato per il culto ad Amun.
Tra le numerosissime incisioni e geroglifici che ricoprono il tempio, cito due scene che ho trovato particolarmente curiose. Nel colonnato di Amenofi III (passata l’entrata e il primo cortile) sul muro si vede una rappresentazione del festival di Opet. Ci sono il faraone, i nobili, la gente del popolo, ma soprattutto gli acrobati che fanno contorsionismo! La seconda scena si trova nel santuario di Amun, l’ultima e più importante stanza del tempio di Luxor, dove un tempo c’era la sacra barca d’oro. Qui si vede Alessandro Magno dipinto come un faraone, perché l’ego di un grande conquistatore non ha confini.
Cosa vedere sulla West Bank di Luxor
La Valle dei Re
Decisamente una delle cose più incredibili da visitare in Egitto, la Valle dei Re di Luxor è gettonatissima e sempre affollata. Qui si trovano le tombe dei faraoni morti tra il 1500 e il 1000 AC. I faraoni di quell’epoca si erano resi conto che, per quanto grandiose, le piramidi non erano un sistema di sepoltura molto sicura contro i ladri. Avevano così scelto questa valle nascosta tra le montagne rocciose per scavarsi le tombe e poi occultarne gli accessi.
Purtroppo come sappiamo, nemmeno scavare tunnel nella roccia ha evitato che queste tombe venissero depredate. Tra quelle finora scoperte, infatti, tutte tranne una le abbiamo trovate vuote. La famosa tomba di Tutankhamon è sopravvissuta ai saccheggiatori perché l’entrata si trova direttamente sotto a quella di Ramses VI. Questo trucchetto, e il fatto che il povero Ramses fu trovato per primo, ha reso l’area attorno all’entrata della tomba di Tutankhamon “già saccheggiata”. E quindi poco interessante per i successivi ladri.
Si conoscono molti più nomi di faraoni rispetto alle tombe scoperte in tutto l’Egitto. Quindi ci sono buone speranze di trovarne ancora tante altre. E magari qualcuna chiusa da più di 2000 anni!
Quali tombe visitare nella Valle dei Re
Le tombe aperte al pubblico sono una dozzina o poco più. Vengono aperte a rotazione, visto l’intensissimo afflusso di turisti, per salvaguardarne l’aspetto e permetterne il restauro e la conservazione.
Il biglietto d’entrata alla Valle dei Re include la visita a tre tombe a scelta. Se ne volete vedere di più, potete comprare un secondo biglietto e sceglierne altre tre. Inoltre ci sono 3-4 tombe che si possono visitare solamente comprando un biglietto specifico.
Se volete farvi un’idea di com’è strutturata ogni tomba, date un’occhiata a questo fantastico progetto di mappatura dell’intera Valle dei Re. Ci sono le mappe di tutte le tombe, i nomi, informazioni storiche e le tante foto. A proposito di mappe, nella sala della biglietteria della Valle dei Re, c’è un modellino fisico dell’area. Fermatevi un minuto a guardarlo e abbassatevi al livello della teca. Sotto gli strati di polvere, potete ammirare non solo la ricostruzione della vallata e le entrate alle tombe, ma anche tutti i passaggi scavati dagli antichi egizi nella roccia!
Io ho visitato le tombe di Ramses IV, Merenptah e Ramses III. La prima ha un impressionante corridoio discendente lungo quasi 90 metri. E’ completamente ricoperto di geroglifici e termina in una sala con un sarcofago enorme che la riempie quasi completamente. Lunga ben 160 metri, la tomba di Merenptah è una delle più estese nella Valle dei Re. La sala mortuaria è ben più larga del corridoio e la mummia del faraone riposava dentro a ben 4 sarcofagi. Al momento di chiudere il quarto, pare sia sorto un antipatico problema: era troppo largo per passare dalla porta! Apparentemente hanno dovuto allargare l’accesso all’ultimo momento. La tomba di Ramses III è una delle più conosciute perché, oltre ad avere delle decorazioni meravigliose, ha una struttura curiosa. Poco dopo l’inizio degli scavi si sono accorti di essere sbucati in una sala secondaria della tomba di Amenmeses. Hanno dovuto fermare i lavori per poi riprenderli con un corridoio parallelo!
Tra le tombe a pagamento, a giudicare dal prezzo, quella di Seti I è quella da non perdere.
Non avendola vista, io invece vi consiglio cosa non visitare: la tomba di Tutankhamon. Tutankhamon morí giovanissimo, quindi non ebbero molto tempo per creare qualcosa di maestoso. La sua tomba è piccola, con poche decorazioni e chiaramente terminata in tutta fretta. Tutti i tesori trovati sono in esposizione nei musei del Cairo, quindi la tomba è ovviamente anche vuota, esattamente come tutte le altre. Se volete farvi un’idea di come doveva apparire agli occhi degli archeologi che la aprirono nel 1922, a Luxor potreste visitare la replica della tomba di Tutankhamon che si trova nel giardino del museo della Casa di Carter, il capo spedizione che la scoprì.
Il tempio mortuario di Hatshepsut
Più ancora del monumento, mi ha affascinato tantissimo la storia di Hatshepsut stessa. Ne ho raccontati i dettagli parlando della storia di Hatshepsut e il suo tempio mortuario a Luxor. Vi faccio un breve riassunto per capire di che donna parliamo.
Hatshepsut nasce principessa primogenita e cerca di ottenere il trono alla morte del padre. Ma invece viene data in sposa al fratellastro e diventa regina. Ben presto però rimane vedova e senza eredi maschi. Invece di governare come reggente fino a che il figliastro Thutmose III raggiungesse l’età per regnare, si inventa una miracolosa concezione divina e si dichiara faraone, tenendosi il potere assoluto per più di 20 anni. Ovviamente la sua tomba è nella valle dei re, non in quella delle regine!
Si parla poi di vendetta del figliastro e del nipote nei confronti di Hatshepsut, e di gossip su una presunta relazione tra lei e l’architetto del tempio. Se siete curiosi e volete ulteriori dettagli, andatevi a leggere il post citato poco sopra.
Per quanto riguarda il tempio mortuario, Hatshepsut non badò a spese. Si tratta di un tempio su tre livelli, con due imponenti colonnati ad entrambi i lati della scalinata di accesso. Un tempo una fila di sfingi e un giardino con alberi etnici accompagnavano i pellegrini all’entrata. La spianata del terzo livello dà accesso ai santuari di Hathor, Isis e Osiris, scavati direttamente nella montagna. Qui si trovano anche le cappelle per il culto di Hatshepsut e il padre Thutmose I, e altre stanze ad uso della sovrana e dei sacerdoti.
I Colossi di Memnone
Senza eccezione alcuna, ogni singolo tour a Luxor include queste due statue. Le uniche possibili ragioni per questo fatto, sono che I colossi di Memnone si trovano sulla strada della Valle dei Re (ci si passa letteralmente a fianco) e che la visita è gratuita. Non ci sono altre spiegazioni.
I Colossi sono letteralmente la cosa meno interessante che ho visto in tutto l’Egitto. E non dico che non siano grandi, antichi o storicamente importanti. Solo che, con tutte le meraviglie che ci sono in zona, i Colossi di Memnone risultano una tappa totalmente sacrificabile.
La Valle delle Regine
Una sorta di Valle dei Re in miniatura, la Valle delle Regine è una chicca da non perdere. Le tombe sono leggermente più piccole rispetto a quelle dei faraoni, ma stiamo comunque parlando di tombe di regine, principi e famiglie reali. La ricchezza delle decorazioni è incredibile. E vista la ridotta quantità di turisti, si riescono ad apprezzare meglio che nella Valle dei Re.
Le tombe aperte al pubblico sono poche ma, come sempre in Egitto, gli scavi e le nuove scoperte continuano. Tra quelle visitabili ci sono due tombe dei figli ancora molto giovani di Ramses III: i principi Kha Em Wast e Amen Khopshef. In entrambe, le scene più belle scolpite sulle pareti rappresentano il faraone che accompagna i figli davanti agli dei, insegnando come aprirsi la strada nell’aldilà. Una terza tomba è della regina Titi. Sul corridoio principale si affacciano diverse stanze, ognuna abbondantemente decorata con geroglifici e scene sacre, tra le quale anche alcuni simpatici animali guardiani.
La tomba di Nefertari
Nefertari era una delle mogli di Ramses II e, a giudicare dalla bellezza della tomba, probabilmente la sua favorita. La visita di questa tomba non è inclusa nel biglietto d’ingresso e costa la bellezza di 1400 EGP (Gennaio 2023). Il che la rende la tomba più cara da vedere a Luxor.
L’hanno aperta al pubblico solo pochi anni fa e ne avevo sentito parlare talmente bene, che ho voluto visitarla. Le decorazioni sono veramente impressionanti e tutt’oggi mantenute incredibilmente bene. Ogni singolo centimetro dei muri è scolpito con geroglifici e scene sacre. I soffitti sono ricoperti di stelle gialle su sfondo blu e i colori, come per le pareti, sono ancora brillanti.
La tomba è effettivamente una festa visiva, ma vale la pena pagare il prezzo d’ingresso? Di tombe meravigliose tra le due Valli di Re e Regine ce ne sono tante. Questa è sicuramente una delle più belle, soprattutto per come si è mantenuta. Ma agli occhi del turista medio con conoscenza nella norma dell’Egitto, come me per esempio, la bellezza di questa tomba è equiparabile a quella di altre. La consiglio a chi ha una particolare passione per l’arte antica o l’egittologia, che saprà apprezzare le differenze.
Tempio di Medinet Habu
In confronto ai templi dell’East Bank, il tempio di Medinet Habu, anche chiamato Tempio Mortuario di Ramses III, è decisamente meno gettonato, e lo si può visitare evitando le folle che contraddistinguono tante altre attrazioni a Luxor. Forse anche per questa ragione, a me è piaciuto moltissimo e credo sia molto sottovalutato dal turismo.
Nato come piccolo tempio per il dio Amun, fu poi ingrandito enormemente e convertito in tempio mortuario per Ramses III. L’entrata passa attraverso un muraglione enorme, ricoperto di rilievi con scene sacre e non. I due cortili interni sono uno più bello dell’altro. Fate un giro tra le colonne e guardate i colori dei soffitti! Sulla sinistra del primo cortile si apre una curiosa porticina, dalla quale il faraone poteva affacciarsi per parlare con i sudditi. Appena dietro, ci sono ancora i resti del palazzo del faraone e l’harem.
L’ultima parte del tempio, con i santuari per le offerte e alcune stanzette secondarie, ha sofferto maggiormente il passare del tempo, anche se i lavori di restauro continuano tutt’oggi.
Dendera e Abido
Un po’ fuori dal classico tour di Luxor, Dendera e Abido (o Abydos) sono due templi che suggerisco fortemente di visitare. Non vengono spesso esplorati perché richiedono tempo per essere raggiunti. Si trovano infatti rispettivamente a 70 e 170 km dalla città. Per vederli entrambi è necessaria una giornata intera, ma ne vale assolutamente la pena.
Tra l’altro questa gita vi da’ la possibilità di scoprire la campagna egiziana, con i suoi paeselli, mercati, strade sterrate e animali ovunque. E’ un’immagine del paese tanto comune quanto ignorata completamente dalla maggior parte dei turisti.
Il Tempio di Hathor a Dendera
Questo tempio dedicato ad Hathor è spettacolare e non ha nulla da invidiare alle attrazioni di Luxor. E’ ben tenuto e la grande sala ipostila con le sue enormi colonne è decorata in ogni suo centimetro, soffitto incluso. Il tempio è famoso per i tanti cartigli (cornici che contengono i nomi di re e regine) lasciati vuoti. Il tempio fu infatti costruito in un momento di particolare instabilità politica, così che gli artisti non sapevano chi onorare: i faraoni non avevano vita lunga!
Due scale lunghe e strette con le pareti meravigliosamente scolpite portano al tetto. Qui c’è un altro piccolo tempio e una copia di un elaborato zodiaco il cui originale si trova a Parigi. Fuori dal tempio, si possono visitare anche il lago sacro, dove i sacerdoti si purificavano, una basilica copta della quale non è rimasto molto, e due strutture dedicate ai malati e alle partorienti.
Tra le altre festività, la festa del raccolto era un avvenimento tra i più importanti per il tempio di Dendera. Una volta all’anno la statua di Horus proveniente da Edfu veniva portata qui affinché la divinità incontrasse la sposa Hathor e insieme portassero un stagione fruttuosa.
Il tempio di Seti I ad Abido
Il monumento principale del complesso di Abido è il tempio di Seti I, e colpisce per quanto si sia mantenuto nel tempo. E’ poco visitato, e questo lo rende ancora più soddisfacente da esplorare. Il tempio era dedicato a Osiris e altre sei divinità, incluso il faraone Seti stesso.
Abido offre importanti informazioni da un punto di vista storico. In uno dei corridoi laterali, è infatti scolpita una lista di quasi tutti i faraoni fino a Seti I (circa 1200 AC), dandoci un’idea chiara delle successioni e di quante tombe ancora mancano all’appello!
A parte la maestosità delle colonne e le grandi sale interne, il tempio ha inoltre una particolare forma a L. Nello scavare la parte più interna del tempio, gli operai dovettero cambiarne l’orientazione perché incontrarono una costruzione più antica e piuttosto curiosa: l’Osireion. Si tratta di una sorta di camera mortuaria raggiungibile da un tunnel sotterraneo, circondata da canali d’acqua per farla sembrare un’isola. Essendo sacra, non poteva essere abbattuta, quindi l’architettura del tempio di Seti I si dovette adattare.
Tombe dei Nobili
Confronto ad altri siti archeologici, le Tombe dei Nobili vengono generalmente ignorate dai turisti che si fermano solo un giorno a visitare Luxor. Le potete quindi visitare con calma, quasi in solitaria. Anche se di dimensioni e ricchezza inferiori rispetto alle tombe reali, sono comunque interessanti. Le decorazioni sui loro muri, infatti, mostrano per lo più scene mondane, assenti nelle tombe di re e regine. Potete ammirare feste cittadine, il lavoro dei campi, animali, banchetti, anche scene familiari.
La biglietteria, in comune con altre attrazioni della zona, vende le entrate alle singole tombe, e potete scegliere quali visitare. Io ho visto le tombe di Nacht, Menna e Amenemipet. La prima è piccola e stretta, ma i disegni sono originalissimi, mostrando la vita quotidiana del popolo. La tomba di Menna impressiona per i dettagli dei disegni e i colori ancora vivissimi. Un po’ più rovinata dal tempo, nella tomba di Amenimipet si vedono le incisioni delle decorazioni un tempo colorate e quello che rimane di numerose statue.
Una cosa tanto curiosa quanto fastidiosa è che i guardiani delle Tombe dei Nobili chiudono le porte delle tombe a chiave, per questioni di sicurezza. Quando arrivate davanti all’entrata, quindi, dovete trovare l’omino di turno con il mazzo di chiavi stile San Pietro, e farvi aprire la porta (e dargli una mancia). La cosa positiva, però, è che se all’ultimo momento decidete di visitare una tomba in più, vi basterá allungare l’ennesima banconota al guardiano e la porta magicamente si aprirá davanti a voi, anche senza biglietto d’entrata ufficiale.
Villaggio dei lavoratori a Dir El Madina
Si è sempre pensato che chi lavorava alle grandi opere dell’antico Egitto fossero gli schiavi. Ma è ormai ampiamente accettato che questa teoria sia assolutamente falsa. Anche qui a Luxor, come vicino alle famose piramidi del Cairo, gli archeologi hanno riportato alla luce un intero villaggio abitato dagli operai dediti a scavare e decorare le tombe dei loro re.
A Dir El Madina si può visitare quello che rimane di più di 70 case e un tempio dedicato ad Hathor e Maat. Non lontano si trovano anche le tombe ben decorate di alcuni dei residenti, soprattutto artisti, ma anche semplici servi con un certo ego.
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Teresa
Meravigliosa Luxor! Tra le tante cose che ho visto in Egitto è quella che ricordo più volentieri, con i suoi magnifici e (passami il gioco di parole) faraonici templi. L’unica cosa che non ho amato è stato il caldo, ad aprile era già soffocante!
The Lady
Io ci sono stata in pieno inverno e, a tratti, la sera faceva anche freschino! 😀 Comunque hai ragione, decisamente la zona piú bella e impressionante dell’Egitto!
Iris e Periplo Travel
Mamma mia come deve essere bella Luxor, sogno da sempre di visitarla ma rimando ogni volta! Adoro il tuo articolo, mi fai venire foglia di prenotare e partire!
The Lady
Consigliatissima. In assoluto la zona da non perdera dell’Egitto!
Lucia
Leggendo questo articolo mi è venuta voglia di partire. La visita di questa zona è uno dei miei sogni nel cassetto e spero di poterlo realizzare presto. Grazie per le preziose informazioni.
The Lady
Spero ti possano essere utili quando organizzerai un viaggio in zona! 🙂
Eliana
Purtroppo, pur essendo già stata in Egitto in passato, non ho mai avuto occasione di visitare la stupenda Luxor (con mio grande rammarico). Articoli così ben scritti però mi spingono ancor di più a voler rimediare a questa mia mancanza!
The Lady
Grazie 🙂 E’ stata un piacere scriverlo e ancora di più riguardare le foto della zona! Consiglio vivamente una visita di questa zona che è assolutamente pazzesca!