[Ultimo aggiornamento: 02/05/2024]
Un commento che ricevo frequentemente quando racconto dei miei viaggi come volontaria è “io non sarei capace”. Questa frase mi lascia sempre un po’ perplessa.
Guardo queste persone e sono convinta che, fondamentalmente, non sia vero. È solo che non hanno mai provato e quindi non hanno idea di che cosa faccia un volontario in viaggio.

Requisiti del volontario
Non c’è bisogno di una laurea in medicina o di essere un esperto architetto per un viaggio di volontariato.
Certo, in alcuni casi, specifiche conoscenze sono davvero necessarie. Esistono infatti progetti che accettano solamente figure professionali specializzate in particolari settori, come dentisti, pediatri, insegnanti, ingegneri…
Ma c’è differenza tra lavorare nel campo della cooperazione internazionale, dove bisogna aver studiato, conoscere i progetti, le lingue dell’ONU e in generale essere ben preparati, e fare del volontario nel tempo libero.
Per quelli che, come me, hanno una laurea o un lavoro in un campo poco interessante per chi vive senza acqua corrente né elettricità, ci sono ugualmente molte occasioni per dare una mano in mansioni meno professionali ma non per questo inutili.
Nei miei viaggi da volontaria ho fatto un po’ di tutto, portando più che altro me stessa e la mia voglia di fare.
Anche il volontariato “a casa nostra” richiede spesso più manodopera che conoscenza specifica. Tempo fa, visitando la sede dell’associazione per la quale faccio la traduttrice volontaria da anni, Compassion Italia Onlus, mi raccontavano che alcuni volontari spendono ore in compiti semplici come imbustare corrispondenza, fotocopiare lettere, tritare documenti… Non ci vuole un titolo di studio per infilare fogli in una busta o in un tritadocumenti. Non serve esperienza pregressa e nemmeno tanta passione.
Quello che serve sono il tempo e la voglia di rimboccarsi le maniche
Cosa fa un volontario?
Le mie esperienze sul campo, e quelle di chi ha viaggiato con me, sono state le più disparate. Eccone alcune: spalare sabbia e ghiaia, tagliare tubi di metallo con strumenti del secolo scorso, arrampicarsi su scale che danno veramente poca fiducia, costruire un tetto ai bagni esterni (guidati da chi ne sa di più), imbiancare e verniciare interni ed esterni con 35 gradi all’ombra, ….

E poi ancora: montare video e produrre materiale fotografico per il sito web dell’associazione, fare in modo che il sito web effettivamente funzioni, segare assi di legno o tenerle ferme sedendomici opera, fare la calce (seguendo una precisa ricetta e sotto stretta sorveglianza, onde evitare futuri disastri) e provare a gettarla sul muro (scoprendo che c’è una tecnica complicatissima con quel movimento rotatorio del polso…. ), lavare i piatti con le mamme e le cuoche…

E ovviamente tutto ciò che riguarda i mie preferiti! Aiutare i bimbi a fare i compiti/disegni, far giocare una scolaresca di un milione di bambini contemporaneamente, babysitterare il figlio bellissimo di una mamma impegnata, intrattenere adolescenti con mezzi primordiali…

E tu, sei un volontario?
Hai il tempo? E la voglia?
Cosa potresti fare e cosa hai già fatto?

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anna di
Bellissime parole cara. Io ho fatto la volontaria in Africa, ma seguivo animali.Poi logicamente l’aiuto ai villaggi era naturale vivendoci per 6 mesi. Credo così tanto nel volontariato che lo faccio anche qui in Australia, e mi da una carica pazzesca. Brava tu, bravi i volontari
The Lady
6 mesi?! wow, che meraviglia!!! Dov’eri esattamente? Penso che il volontario da’ e riceve in parti molto simili. Hai proprio ragione, “da’ una carica pazzesca”!! 😀
Sara Chandana
Nella mia famiglia si è sempre fatto volontariato e per me è stato qualcosa di spontaneo, naturale fin da ragazza. Poi, anni fa, con mio fratello minore sono partita a Varanasi, in India, per fare la volontaria all’interno di un progetto molto interessante. Fu un’esperienza fortissima, eravamo a strettissimo contatto con le famiglie dello slum alle quali insegnavamo dei mestieri. E, oltre a quello, a lavarsi e fare cose per noi assolutamente normali. Mi piacerebbe, adesso, fare volontariato in Africa o in un centro di recupero animali selvatici. Sono anche consapevole che posso fare volontariato ogni giorno, nel mio piccolo mondo. Conosco persone che partono per i viaggi di volontariato e poi, al ritorno, trattano male (o semplicemente con aria di sufficienza) chi vive intorno a loro perché non hanno sanato delle ferite (o chissà perché), altri che ne sono tornati profondamente cambiati. Evviva il volontariato, soprattutto fatto con il cuore. 🙂
The Lady
Sia la permanenza che il ritorno da certi viaggi può essere davvero traumatico! Ci si confronta con situazioni talmente incredibili ai nostri occhi che a volte reagire è difficile. Hai ragione: c’è chi cambia, chi si dispera, chi non ne è toccato e chi non ne può più fare a meno!
Claudia
Verissimo chiunque può aiutare. Fino al periodo universitario ho fatto volontariato presso un’associazione, ma poi tra traslocchi e nuovi lavori non sono più riuscita. La volontà di contribuire ed aiutare è però sempre dentro di me. Avresti qualche associazione o cooperativa da consigliarmi? Anche legata al mondo delle costruzioni (sono un ingegnere edile)
The Lady
Mi piacerebbe passarti contatti adatti alla tua professione, ma temo che il mio aiuto “di manovalanza” sia sempre stato limitato a pitturare i muri e spalare i materiali utili a chi ne sapeva più di me! 😀 Qualche associazione la conosco, ma dipende di dove sei o dove saresti disponibile a portare il tuo aiuto! 🙂